Voglio sperare in una pronta guarigione della giovane vittima. Vorrei anche sperare che il responsabile di questo violento gesto trascorra il tempo dovuto in un luogo atto a punire il reato e al contempo utile allo svolgimento di un percorso rieducativo teso a riabilitare il reo e consentirgli una permanenza sana e costruttiva all’interno del tessuto sociale. La pugnalata più profonda è stata inflitta alla famiglia della giovane vittima e contemporaneamente alla Città e alla Calabria. Fortunatamente, il pronto intervento di un agente della Guardia di Finanza, al momento dei fatti trovatosi nelle prossimità del luogo dove si è verificato il brutale gesto di violenza, ha evitato che l’epilogo della lite potesse divenire una tragedia.
Alle agenzie educative, ai sistemi sociali ed a quanti sono impegnati nelle azioni aggregative, soprattutto in ambito minorile, mi permetterei di lanciare loro un piccolo suggerimento: riflettete. Questa volta fatelo insieme. Senza pensare alle prime file e alle appartenenze. Il grido dall’allarme riguarda tutti e tutti siamo chiamati ad agire per arginare l’onda lunga della violenza in una latitudine che dovrà impegnarsi a costruire la bellezza del domani coinvolgendo i giovani del presente. Bisogna agire in fretta altrimenti l’impegno predicato in occasione delle pubbliche iniziative diverrà il sinonimo di quella divisione che ha tradito il fine ultimo dell’educatore.

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