In un tempo segnato da profonde disuguaglianze educative, dal persistente effetto alimentato dal “digital divide” e da una crescente crisi del senso formativo della scuola, ho ritrovato in John Dewey una straordinaria occasione per immaginare una potenziale via d’uscita, percorribile tanto dai nostri giovani studenti quanto dagli insegnanti, quotidianamente impegnati nel mondo della scuola in un lavoro straordinario. In molti mi hanno chiesto: perché proprio Dewey? Perché il suo pensiero pedagogico, radicato nel pragmatismo e nella centralità dell’esperienza, oggi più che mai offre chiavi interpretative e strumenti operativi per ripensare il ruolo della scuola nel nostro presente.

Questa pubblicazione nasce da una convinzione profonda: la scuola può e deve tornare a essere un presidio culturale e civile, soprattutto nei contesti fragili, come quelli del Mezzogiorno italiano nei quali rappresenta l’unico argine alla marginalità sociale e culturale. Ho voluto costruire un ponte tra teoria e pratica e rileggendo Dewey e immaginando un filo sottile che lega Vygotskij, Montessori, Don Milani, ma anche dei grandi pensatori della sociologia dell’educazione – da Durkheim a Parsons, da Bauman a Morin.

Attraverso questo percorso, propongo una visione della scuola del futuro fondata sulla partecipazione democratica, sull’interazione scuola-società e sull’educazione come atto trasformativo. Non è un sogno astratto, ma un progetto possibile, come dimostrano le buone prassi e gli esempi didattici concreti che ho raccolto e sperimentato.

Vorrei poter parlare ai docenti, agli educatori, ai formatori, agli studiosi e ai decisori politici con la consapevolezza che non potrò insegnare loro niente ma contento almeno in una riflessione: abbiamo bisogno di una scuola che smetta di rincorrere classifiche e tecnicismi e torni a mettere al centro le persone. Una scuola inclusiva, interdisciplinare, capace di attivare il pensiero critico e generare cittadinanza attiva.

Scrivere questo libro è stato, per me, un atto di responsabilità. Spero che leggerlo possa diventare, per chi lo sfoglierà, un’occasione per ripensare  una nuova architettura pedagogica orientata al bene comune e alla dignità di ogni studente.

La scuola che sogniamo… comincia da qui!

Nei prossimi mesi sarò impegnato in una serie di incontri dedicati alla presentazione del mio libro, con tappe speciali nelle scuole e in collaborazione con associazioni culturali che credono nel valore dell’educazione come motore di cambiamento.

Se anche tu volessi ospitare un evento, promuovere un confronto tra docenti, educatori, studenti e professionisti del settore, ti invito a compilare il form nella sezione Contatti di questo sito. Sarà un’occasione preziosa per dialogare insieme sul futuro della scuola e sul ruolo centrale della pedagogia nella costruzione di una cittadinanza consapevole.

Organizza anche tu una tappa. Facciamo rete per educare al futuro.

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